Qui più origini si fondono insieme

Se la memoria è sempre memoria di cose, eventi e narrazioni, l’immagine non si ricorda in astratto ma per formalizzazioni iconiche e trascina oggetti forse trascurati dall’immediata percezione e li coniuga in sintassi che muovono alla narrazione. Ed è proprio l’emozione della memoria e la narrazione dell’opera di Giulio Ruffini che mi coinvolge e mi appassiona tanto da partecipare attivamente a questo progetto di rimembranza e di celebrazione del centenario della sua nascita. La definizione di “opera” nel caso di Ruffini include la complessità, ma al tempo stesso la linearità, del suo attraversamento dell’arte del nostro Novecento, che è un costante atto di memoria del tessuto al quale si sente intimamente legato senza univocità d’orizzonti e di prospettive formali. Ma la sua “opera” non è stata solo pittura o disegno, è stata scarica energetica vitale e certamente benefica per il nostro spirito di giovani allievi del Liceo Artistico dove Ruffini è stato mio Docente di figura disegnata e dove ha trasmesso a tutti noi quella felicità del fare, da sempre legata al grandioso processo creativo, che è l’arte. È nel 1957 che inizia l’attività d’insegnamento e in quel momento storico il Liceo Artistico e l’Accademia di Belle Arti erano tutt’uno nella stessa sede di Via Baccarini.

Oggi, che anche io sono Docente di Accademia e Coordinatrice Didattica dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna, ritengo doveroso dare continuità a quei saperi assimilati ed identificativi del maestro-artista e trasmetterli ai miei allievi in messaggi chiari e mai retorici con le contingenze della contemporaneità.

Un’eredità culturale quella di Ruffini che rimane modello a lungo meditato e che sempre si rinnova nella lettura dei simboli del passato in relazione al proprio tempo.

Alcune costanti del passato, vengono rese l’oggi del nostro sguardo ed è per questo che ho accolto con passione l’invito dell’Associazione Percorsi e della Famiglia Ruffini a collaborare al progetto di ricognizione e costituzione dell’Archivio delle opere e di far parte del gruppo di lavoro che oggi celebra questo importante artista “testimone del suo tempo”.

Vorrei ringraziare l’Assessora Ouidad Bakkali del Comune di Ravenna con delega alle politiche per l’Università e Alta Formazione, per aver accolto e sostenuto il progetto, ed aver attivato presso l’Accademia tirocini postlauream per neo laureati, dell’Alma Mater Bologna, che si sono occupati con grande entusiasmo di una accurata ricognizione dell’ampia produzione artistica del pittore Giulio Ruffini. Inoltre ringrazio il Direttore del Museo Civico delle Cappuccine Diego Galizzi e il Comune di Bagnacavallo che, nonostante le difficoltà del momento, hanno deciso di inaugurare la prima mostra per il 2021.

Paola Babini
Accademia di Belle Arti di Ravenna